Ora piu’ che mai il cambiamento climatico e i danni ambientali sono vicini a noi. Tutti siamo coinvolti con queste due grandi problematiche. Quindi perche’ non partire proprio dalle sneakers che indossiamo?
Cosa se non le sneakers ci accompagna di piu nella vita di tutti i giorni? Si usano sempre, per andare a fare la spesa, per andare a lavoro, ma sopratutto per visitare il mondo. Per permettere che i viaggi, le scoperte e le avventure continuino bisogna avere un riguardo in piu su cio che consumiamo, partendo da quegli acquisti che facciamo senza pensare.
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La composizione di una sneaker e’ molto piu complessa rispetto a quella di una t-shirt, dunque e’ piu difficile la ricerca di diversi materiali per renderla del tutto sostenibile. Per questo l’industria calzaturiera e nettamente indietro rispetto a quella della moda. Per tale motivo ora le grandi marche cercano di investire in questo ambito, sostenendo la trasparenza nei prodotti e nella loro composizione.
Nike e in continua ricerca per fare di piu e meglio. Salomon quest’anno lancia la linea index.01, costruita con due soli materiali: una tomaia in poliestere riciclato e un fondo in schiuma a base di poliuretano termoplastico a base di azoto che può essere in un secondo tempo macinato in piccoli pezzi per la costruzione di scarponi da sci alpino, settore dove Salomon è regina. Oltre a Nike e Salomon, il marchio francese Veja si fa forte di una trasparenza radicale: elenca tutti i materiali usati, il loro impatto e le loro certificazioni. Il marchio neozelandese-americano Allbirds etichetta ogni prodotto con la quantità di emissioni di carbonio sostenute durante la sua produzione, utilizzo e fine vita. Il marchio Been London collabora con la startup ambientalista Terra Neutra per misurare l’impatto del carbonio della sua borsa più venduta, che afferma essere l’87% in meno rispetto a modelli comparabili.
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